Se ne è parlato

Francis Ford Coppola e Abel Gance

C’è sistematicamente qualcosa di inaccessibile nelle opere d’arte più ambiziose, che a ogni visione ci arricchisce e ci agita, e nel cinema ciò accade in maniera maestosa e mai priva di polemica.

Due opere presentate a Cannes ci aspettano, per chi se ne darà i mezzi, presto in sala: la versione restaurata del Napoléon di Abel Gance (1927) di cui la Cinémathèque di Parigi organizzerà sei proiezioni concerto di sette ore a luglio, e Megalopolis di Francis Ford Coppola (2024). Al netto di ogni nota qualitativa, sono questi i due film più stranianti della settantasettesima edizione del Festival di Cannes.

Alain Guiraudie

Sono sempre più numerosi gli appassionati di letteratura e arte che guardano con entusiasmo al lavoro di Alain Guiraudie che, con Stéphanie Moisdon, dirige tra l’altro quest’anno, dal 30 maggio al 30 giugno, Le nouveau printemps di Tolosa. I lettori del suo romanzo Rabalaïre (P.O.L., 2021) saranno entusiasti di ritrovarne un segmento mutato in film, Misericordia,

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